Cari amici e sostenitori, ogni luogo dove abbiamo operato in questi 11 anni ha dinamiche sociali e culturali uniche, e ogni volta rimango inebetita nel constatare ingiustizie perpetrate nei confronti dei bambini.. purtroppo quasi sempre ad opera della loro stessa famiglia. In questa occasione riporto volentieri le parole scritte dal presidente di Zanzibar Help, che ben descrive la situazione specifica di alcuni dei 50 bambini beneficiari del progetto…
“Lo sapete che ci sono bambini che non vorrebbero scendere dal pulmino quando li riportiamo perché con noi stanno bene e a casa invece… Ci sono bambini che mangiano con tranquillità ed altri voraci e che avanzano qualcosa apposta per portarselo a casa per avere qualcosa da mangiare. Perché qui è così. Se sei disabile e non mangi nessuno ti chiede perché, nessuno si domanda se non stai bene. Il cibo lo danno ad altri figli o a loro stessi. Nessun problema, nessuna preoccupazione per il figlio disabile. L’altra settimana siamo andati a vedere una bimba che aveva avuto le pulci e che avevamo curato e per giorni ha saltato la scuola. B. l’ha trovata di nuovo piena di pulci al punto che in alcuni punti la pelle stava sanguinando. L’abbiamo portata in ospedale e curata. Il motivo? La bambina è figlia di genitori che stanno bene, ma non la vogliono e l’hanno abbandonata ad una zia talmente povera e anziana da non avere nulla! La bimba idrocefala ultimamente è finita in ospedale per infezione del sangue. La cura era composta da iniezioni gratuite dall’ospedale e pastiglie da acquistare a 4000 scellini cioè 1,50€ circa che la madre non le dava perché a suo dire non aveva i soldi. La sua famiglia l’avrebbe aiutata, ma lei non ha detto nulla fino a quando B. è andata a parlare con il medico dell’ospedale e quindi le abbiamo comprate. L’ ospedale di Stone Town ha chiesto alla donna di ricoverare la bambina per tre mesi circa perché in questo modo sarebbe possibile studiare una linea alimentare e di fisioterapia appropriate, ma lei ha risposto no, non ha voglia. Un bambino è senza mamma perché è morta, il padre l’ha abbandonato a conoscenti poveri e lui si è rifatto una famiglia. I conoscenti possono offrire al bambino soltanto una stuoia per dormire ma per mangiare era costretto ad elemosinare cibo dalle mamme che cucinano lungo le strade. Siamo a Nungwi, #Zanzibar, non nelle favelas… Eppure le storie si somigliano così tanto! A quel bambino adesso abbiamo trovato una sistemazione adeguata per mangiare, ma quanti bambini disabili ci sono in tutta Zanzibar in queste condizioni?!
Aggiungo io…Parole di immensa profondita’, che svelano Amare verita’… Ci si domanda spesso il ‘perche’?” di queste situazioni…come fa un genitore o meglio un essere umano a lasciare un bambino in certe condizioni..a gettarlo su una Strada (come ho visto di persona ovunque..), a farlo arruolare negli squadroni Della Morte, a farlo vivere in una discarica (come ho visto di persona in Guatemala), a farlo prostituire, a venderlo ai bordelli (come ho visto di persona in Cambogia), o semplicemente ignorare I suoi bisogni? forse la risposta e’ troppo scomoda e vogliamo tacerla.
Immenso e’ il Lavoro di tutte le persone che lottano per ridare dignita’ e diritti a qs cuccioli meno fortunati…. noi nel frattempo abbiamo confermato il nostro supporto anche per il 2022 a Zanzibar Help, supportando le spese sanitarie e le emergenze di salute di questi sfortunati bambini, impegnandoci anche ad acquistare ausili per deambulare (come quelli nelle foto qui sotto) per i bimbi spasici e con gravi disabilità fisiche.
Grazie di cuore per far parte di questo sogno…
Caterina Vetro