Cari amici e sostenitori,
da una settimana sono arrivata a Zanzibar, una terra bellissima e ricca di risorse ma con un divario impressionante tra benessere e povertà, accentuato da un confine non sottile bensì fisicamente evidente: la spiaggia. una linea che percorre la geografia della spiaggia infatti divide il mondo del turismo, sfacciato e irriverente, spesso anche poco rispettoso degli usi e costumi del luogo islamico, e i villaggi circostanti della gente comune, che non serve esperienza di anni nel luogo per capire quanta povertà vive quotidianamente… Qui non si muore di fame, l’isola è piena di piante da frutto (mango, papaya, cocco in prevalenza), ma si è infangati da un immagine di turismo sfacciato che lascia spazio solo a sfruttamento… diversa è la situazione all’interno dell’isola, dove piccoli villaggi si avvicendano in modo frammentato e sono perlopiù disseminati di bancarelle che vendono frutta e porcherie varie cinesi o indiane in scatola, impolverate dal passaggio dei mezzi su strade sterrate e poco agibili….
Ho potuto finalmente abbracciare i 38 bimbi disabili che fanno parte del progetto di Zanzibar Help, tutti con disabilità anche molto gravi e qui considerati come “punizione”, dunque da tenere nascosti finchè qualche anima buona non se ne prende carico…
Il progetto di più ampio respiro che abbiamo deciso di sostenere come “Rainbow Zanzibar”- SMOM ODV, oltre alle cure sanitarie che abbiamo garantito sinora, consisterà nel costruire una piccola clinica nel contesto del “Villaggio dei bimbi” Donnino School, che ospiterà un minimo di 100 bambini tutti disabili e sarà costruito su un appezzamento di terreno di 10 ettari in una località nell’entroterra dell’isola:
Stiamo ancora realizzando uno studio di fattibilità sulle varie tecniche costruttive, che auspicabilmente saranno eco-compatibili, e molto probabilmente utilizzeremo la stessa tecnica costruttiva a sacchi di terra (earthbag building) già utilizzata per la costruzione della ecolinica a Coban, in Guatemala, e il centro per orfani Barzak Falah in Belize.
Vi mando un caldissimo saluto da questa terra di contrasti, e soprattutto tanto affetto da parte di questi meravigliosi angeli che sono i bambini!
Caterina Vetro